I Costi del Nucleare

Non riesco a capire come in televisione si riesca a parlare per ore di Energia senza usare un numero, come se fosse un tema politico. Le politiche energetiche sono una questione esclusivamente tecnica. Affrontare un problema economico e scientifico come se fosse un problema ideologico è buffo.

In un vecchio post parlavo del Nucleare e del Solare e criticavo il referendum dell'87. Il solare, in Italia, non è mai esploso. Parliamo ora della situazione un quarto di secolo dopo, qual'è la scelta giusta da fare in questo momento?

Non parlerò dei problemi morali del Nucleare, degli armamenti, delle scorie. Soprattutto non parlerò dei rischi: le centrali nucleari sono sicure. Chi dice il contrario lo fa per parlare alla pancia delle persone. Non esplodono, non fanno ammalare chi ci vive vicino. Le pecore non sviluppano tentacoli. Non troverete informazione terroristica su questo Blog.

Si parla invece di soldi, quale tecnologia conviene. Vediamo al volo due grafici, di diverse fonti.

Primo, da Nuclear Fissionary, un sito di informazione apertamente Pro-Nucleare, i costi comparati delle varie fonti energetiche per kWh


Il Nucleare sembra un'ottima alternativa ai combustibili fossili. Il Solare non ha speranze. Vediamo però un altro grafico. Questa volta da NoWarn, un sito apertamente anti-Nucleare

Il grafico è questa volta nel tempo. Questo grafico è finito sull'informazione di massa qualche tempo fa, il sorpasso del Solare sul Nucleare. Notare anche la scala del grafico: da 2000 al 2010 il Nucleare ha triplicato il suo costo, il Solare dimezzato.

A cosa servono i grafici se mostrano dati diversi? Questo è il classico momento in cui, in un Talk Show, il rappresentante Rosso fa vedere un grafico, il rappresentante Azzurro ne fa vedere un altro, e i due si mettono a litigare. Il conduttore cerca di allontanare più rapidamente possibile l'attenzione dai numeri, che annoiano il pubblico e abbassano l'audience, e manda un video sui bambini di Chernobyl.

Cosa dovrebbe invece fare? Fermare tutto e capire perché due siti diversi portano due numeri diversi per la stessa cosa. Come sono calcolati i numeri? Due valori non possono essere entrambi giusti. Ovviamente, essendo fonti di parte, sono entrambi sbagliati.

Nella prima figura, vi sono vari appunti da fare. I dati si rifanno a centrali esistenti, e non a centrali future. Non ai costi di una centrale da costruire ora, ma ad una già costruita. Inoltre non specifica, dei costi di smantellamento, quanti siano da intendere specifici alla situazione statunitense e quanto si possano estendere al resto del mondo (negli USA e in Francia il governo aiuta grazie al programma bellico le centrali a liberarsi di scorie). Stimare esattamente quanto questo influenzi è difficile, ma come vedremo non è importantissimo. Realisticamente, da altri studi simili meno di parte, una buona stima può essere un costo del nucleare di un 50% superiore all'equivalente centrale a carbone.

È inutile soffermarsi sulla stima esatta per via dell'errore macroscopico nel secondo grafico. È curioso perché vi sono due modi per ottenere quel risultato, e entrambi gli errori sono stati fatti, in studi diversi, per arrivare alla stessa conclusione.
Quello fatto nello studio in figura, è considerare i costi al netto degli incentivi statali. Un fattore 3, visto che in North Carolina tra incentivi governativi e federali si copre il 65% dei costi.
Altri studi simili, fanno un conto misurando la potenza massima, invece della potenza media oraria. La differenza è che per il nucleare la potenza prodotta è essenzialmente costante, con fluttuazioni intorno al 5%. Per il solare, nell'arco delle 24 ore la potenza massima si ha solo per 5-6 ore, per altre 6-7 ore si lavora a regime ridotto, e per 12 ore non si lavora. Totale? Una stima di un fattore 3 è più o meno accettata in studi simili alle nostre latitudini. Un reattore nucleare produrrà quindi una quantità d'energia, a parità di potenza massima, tripla rispetto ai pannelli solari.

Tutto sommato, se guardiamo al presente, una figura come la prima è quindi più ragionevole. Il Nucleare costa attualmente un 50% in più dei combustibili fossili, ma è ancora almeno la metà più economico del solare fotovoltaico.

Fine del discorso? Assolutamente no.
Guardiamo gli andamenti nel tempo e vediamo che il sorpasso è solo rimandato. Triplicando il costo del solare fotovoltaico, il sorpasso è annunciato nel 2016, quando il Nucleare Italiano non sarebbe ancora uscito dalla fase di progettazione. Chi è che, guardando gli andamenti di quel grafico, potrebbe realisticamente pensare di investire ora sulla tecnologia rappresentata dalla linea gialla?

Vi è anche di più. La velocità di evoluzione di una tecnologia, dipende dal suo uso, dai pezzi prodotti, dagli investimenti fatti. Vi è una nota relazione tra i pezzi prodotti e velocità con cui i prezzi scendono. La lenta evoluzione passata è frutto anche dei bassissimi finanziamenti al solare, e della scarsa produzione, dei pochi centri di produzione. Con la diminuzione dei prezzi vi sarà un incremento della produzione che porterà ad una nuova diminuzione dei prezzi, e così via. Per il solare è possibile una nuova legge di Moore.

Aggiungo infine che il confronto tra fotovoltaico e nucleare è intrinsecamente sbagliato, vi sono costi fissi diversi, investimenti diversi, tempi diversi per riottenere l'investimento, dimensioni e scalabilità diverse. Bisognerebbe aggiungere nel confronto il solare termico, l'eolico. Ma, appunto, lo scopo dell'articolo era solo chiarire i numeri che spesso si vedono in giro, il prezzo per kWh. Non sono ovviamente gli unici numeri da considerare.

Riassumendo, ancora non è il momento del solare. Non ci sono complotti, il mondo è sostanzialmente privo di energia fotovoltaica perché è, ancora, troppo costosa. Ma è questione di tempo, poco tempo. Tra il 2015 e il 2020. Quello che deve fare attualmente un governo responsabile è investire tanto in ricerca, ed essere pronto al cambiamento. Quello che non deve fare, è bloccarsi su una tecnologia che è ridicolmente in declino in tutto il mondo.

Potremmo essere, in Italia, i più furbi di tutti.
Potremmo aver bloccato il nucleare nell'87, con partiti politici che festeggiavano e continuavano a dirci che il popolo dei Solari aveva vinto sui Nucleari, quando il costo del fotovoltaico era circa cento volte quello del nucleare. Per poi ritornare al Nucleare esattamente quando il solare diventa conveniente. Genio!

Sì, è vero...

... non amo la Carlucci. Per quanto sembri difficile, anche nel panorama politico Italiano, la nostra On. Gabriella Carlucci riesce a spiccare in termini negativi. Oramai seguo il suo blog quotidianamente: così come sono un avido consumatore di trash movie e comicità involontaria, anche il suo blog è diventato un appuntamento fisso. Pietosismi vari, errori grammaticali, errori logici... da non perdere. Ma in questi giorni ha fatto di più.

Dopo aver dimostrato di non conoscere il metodo scientifico, attaccando Maiani sulla sua reale conoscenza della Teoria dei Campi, dopo aver dimostrato di non conoscere la matematica, cercando di convincere con banali errori di aritmetica che scaricare è più costoso di comprare, ora sembra dimostrare di essere quello che tutti avevano sospettato: una marionetta in mano ad altri.

Premessa storica: Gabriella Carlucci ha "scritto" una proposta di legge su internet (pazzesca), che vincolerebbe tutti gli utenti a "firmarsi", un divieto all'anonimato. Non mi soffermerò sulla totale irrealizzabilità tecnica della legge (e sulle pesanti ripercussioni internazionali se passasse), quanto piuttosto sulle motivazioni (ufficiali e ufficiose). Per rispondere alle critiche di chi faceva notare come la proposta di legge "sembri" scritta dai comitati antipirateria, la Carlucci ha scritto il solito post melenso (che potete leggere qui) per spiegare che il reale motivo è, come al solito, la salvaguardia dei nostri bambini. Qualcuno pensi ai bambini! (cit.) Il diritto d'autore non c'entra nulla, non è assolutamente collegato! Le lobby produttrici di contenuti audiovisive non hanno nulla a che vedere con questa legge!

Riporta anche il disegno di legge, in .doc, sul suo sito. Come (voi, lei no) sapete, i .doc salvano l'autore. Chi è l'autore secondo voi? Aspettate, non scaricate il file ancora! Pensiamoci su prima...

Non ci può essere che una risposta: un disegno di legge è scritto, sicuramente, da chi lo propone. Il potere di proporre un disegno di legge ad un parlamentare gli viene assegnato con il voto. Un cittadino comune, per proporre un disegno di legge, deve ottenere le firme, un parlamentare no, ha il diritto di proporre tutto quello che gli viene in mente. Nessuno, sicuramente, potrebbe cedere tale diritto ad un terzo, sarebbe gravissimo.

E invece... invece l'autore del file è Davide Rossi. Presidente di Univideo (il file .doc fortunatamente salva anche la Compagnia a cui era intestato Word, quindi non ci sono possibilità di omonimia). Sì, l'Unione Italiana Editori Audiovisivi ha il potere di proporre leggi in parlamento. Non ha neanche avuto la decenza di scriverlo lei. O di rifinirlo. Anche l'ultima modifica è di un tal Giovanni. L'avrà letto? Non è dato saperlo.

Verrebbe da chiedersi perché Davide Rossi non si è messo a raccogliere firme per strada se voleva proporre quella legge in parlamento. O forse è una regola generale valida per tutti? Posso mandare anche io le mie proposte di legge alla Carlucci perché le proponga in parlamento? O tale diritto si ottiene solo quando si è a capo di un potente oligopolio commerciale che gestisce un certo mercato in modo evidentemente monopolistico?

Bisognerebbe chiedersi anche a questo punto perché pochi sanno qualcosa di questa storia, far notare che in altri paesi ministri e capi di governo sono stati cacciati per meno... ma non vale la pena di riscriverlo ogni volta, dopo un po' c'è una certa rassegnazione.

Che imperdonabile disattenzione...

Spesso leggendo determinate proposte di legge vien voglia di credere che siamo governati da persone poco furbe. Alle volte si leggono interviste che fanno sussultare sulla sedia. Come può un politico pensare una cosa simile? Come può essere così poco arguto?

Se anche la vostra mente sta andando in questa direzione, magari con un sorrisetto in mente se non sul volto, metto subito un freno. State peccando di presunzione. Sottovalutate (sopravvalutate?) chi ci governa. Pensate veramente che una classe politica che governa l'Italia con continuità da 16 anni (o 60 se consideriamo in senso più ampio l'insieme "classe politica") consideri sensato l'ultimo decreto sicurezza? Chiaramente no (forse una sparuta minoranza). Si leggono sui principali giornali colonne di commentatori che spaziano, a seconda dei politici di riferimento, dal "giusto giro di vite" al "proposta insensata, aumenta rischi e non è quello che serve". Che senso ha come discussione?

Non si può discutere della bontà o meno dell'attuale decreto sicurezza se non dopo una previa definizione di obbiettivi: qual'è lo scopo reale del decreto? Eliminiamo subito l'ipotesi che serva per ridurre l'ondata di reati, per un semplice motivo: i reati non sono aumentati (sono anzi in diminuzione in quasi tutte le categorie). Non esiste alcuna emergenza stupri (molti meno del 2005) ed è solo la percezione dei reati ad essere aumentata in modo incredibilmente alto rispetto ai reati stessi*. Non è quindi lecito immaginare che sia stata una manovra pensata per ridurre un'ondata che non c'è mai stata. A meno di credere che i nostri politici siano pazzi o visionari. O forse non sanno che i reati non stanno aumentando? No, ne sono ben coscienti.

*Per chiarirsi, in Italia avvengono circa 74000 stupri l'anno, 200 al giorno, con continuità per quanto riguarda gli ultimi dieci anni. Normalmente vengono riportati sui giornali solo i casi più eclatanti e particolari, 1-2 al mese. Se da un giorno all'altro i giornali iniziano a riportare 1-2 stupri al giorno, naturalmente il lettore percepisce un'emergenza stupri. Il numero di stupri riportati sui giornali ha qualcosa a che vedere con il numero di stupri effettivo? Naturalmente no. Potrebbero riportarne anche 100 al giorno. 200. Quanti riportarne è una scelta editoriale, non è collegato al numero di stupri. Scelta dell'editore.



Bisogna allora credere che i motivi siano altri? Quali potrebbero essere? Potrebbe essere che si vuole aumentare la tensione sociale per creare una fittizia domanda di sicurezza? Sembra quasi troppo banale. Siamo forse ad uno stadio successivo.

Vediamo la norma più incredibile di quest'ultimo decreto, le famose "ronde". Norma immediatamente contestata da tutti: polizia, carabinieri, magistrati. Qualsiasi figura professionale attivamente interessata al controllo del territorio sostiene che non vi siano vantaggi e che i pericoli siano incredibilmente alti.

Viene in mente un altro periodo storico in cui persone interessate al controllo della nazione avevano dato il permesso a squadre di volontari di compiere il lavoro della polizia e occuparsi degli sgomberi nelle fabbriche. All'epoca lo spauracchio erano i comunisti. Con il senno di poi i motivi erano palesi e molteplici: formarsi una basa solida e inquadrata, incrementare la tensione dando l'illusione ai cittadini di poter fare qualcosa e contemporaneamente declassando in questo modo la sovranità dello stato: la giustizia non viene più imposta dall'alto dallo stato ma dal cittadino per volontà della politica.

Allora le squadre erano una base per costruire una dittatura esplicita. Oggi non ce ne sarebbe più bisogno, più comoda e meno rischiosa una dittatura silenziosa e continua, mascherata da democrazia per non alimentare ribellioni.

Che classe politica sciocca, non hanno pensato che questa norma invece di incrementare la sicurezza rendeva più debole il controllo della popolazione sulla classe politica! Che disattenzione! Ma daltronde basta guardarli in faccia per notare come siano poco furbi e ridere compiaciuti della nostra superiore intelligenza e arguzia.

Pippo Baudo è un professionista... Gabriella Carlucci?

Determinate verità sono talmente luminose che nessuno sente il dovere di dimostrarle. Si dà per scontato che l'ascoltatore sia daccordo e si risparmia tempo nella discussione. "Sean Connery è più affascinante ora che da giovane". "Maradona è un grandissimo calciatore". "Pippo Baudo è un professionista".

Ovviamente alle volte capitano casi di dissenso anche su tali verità. Io avevo un'amica che, non avendo praticamente mai acceso un televisore sino a pochi anni fa, non aveva mai sentito parlare di Raffaella Carrà. Di Pippo Baudo non mi sono informato, potrebbe metterlo in discussione. Quando capitano questi casi si sorride dell'ingenuità della persona. Ovviamente il suo eventuale parere sarebbe collegato alla sua completa ignoranza sulla materia televisiva, tanto da non vedere una verità così evidente per chi conosca la storia del personaggio, la sua pluridecennale esperienza macchiata da pochissimi errori. Può essere noioso, può non piacere. Ma qualsiasi presentatore in Italia non può non fare i conti con Pippo Baudo e il suo modo di presentare, e chiunque abbia visto la televisione negli ultimi anni lo sa.

Aspettate. Sto scrivendo un post su Pippo Baudo? Ovviamente no. Scrivo questa premessa perché probabilmente è un esempio che Gabriella Carlucci coglie più semplicemente del caso della Teoria dei Campi in cui si è andata a imbarcare. Critica in pratica il concorso con cui è stato scelto il nuovo presidente del CNR, concorso per la prima volta (da quando seguo i concorsi del CNR ^^ ) svolto in modo esplicito e assolutamente meritocratico.

Inizia la sua lettera con uno splendido "Nel proporlo alla presidenza del Cnr Luciano Maiani e’ stato definito fisico di alto profilo dotato di grandi capacita’ manageriali. Niente di piu’ falso" e continua poi con una frase che veramente lascia basiti "la tanto pubblicizzata scuola romana della Sapienza: i famosi “eredi di Fermi” che ancora non hanno prodotto nulla di scientificamente rilevante, ma che sono molto abili nel procurarsi posizioni di potere: Cabibbo e’ stato presidente dell’Infn e dell’Enea, Petronzio e’ l’attuale Presidente dell’Infn, Parisi ha presieduto il Comitato di Alta Consulenza che ha portato Maiani alla presidenza del Cnr".

Ora. Io posso capire che la Carlucci di neutrini non ne sappia nulla, per carità. Posso immaginare che non sappia cosa sia l'Angolo di Cabibbo o la matrice CKM. Qualsiasi laureato in fisica delle particelle nel mondo lo sa ovviamente, ma lei no: fa la presentatrice, perché dovrebbe saperlo?
Posso capire che lei non abbia idea di cosa sia uno spin glass e, di conseguenza, cosa il metodo delle repliche ci dica della sua statistica. Mi risulta già più difficile immaginare che lei non conosca, almeno per sentito dire, la fama di Parisi. Stiamo parlando di un fisico che ha vinto la Medaglia Boltzmann (il più alto riconoscimento nella meccanica statistica... ma probabilmente a questo punto posso ipotizzare che la Carlucci non conosca neppure Boltzmann, o non lo giudichi comunque degno di presiedere al CNR), conosciuto in tutto il mondo sia per i suoi studi giovanili sia per la sua poliedricità in vari studi legati alla teoria del Caos. La scala data dall' h-index (che misura in modo automatico il valore di uno scienziato da quante citazioni ricevono le sue pubblicazioni... con tutti i limiti che tale sistema ha ovviamente) mette Parisi nei primi dieci al mondo nelle alte energie, primo degli Italiani.

Posso capire che lei non lo sappia. Non riesco però a capire come si possa, in particolar modo essendo onorevole, criticare qualcuno così autorevole in modo così becero senza avere idea di cosa si stia parlando.

La situazione è già assurda ovviamente. Ma non finisce qui. Peggiora (tanto da convincermi a scrivere questo post). Nell'articolo la Carlucci cita anche il premio Nobel Sheldon Glashow, spiegando che anche lui concorda con lei. Ovviamente Glashow, notoriamente molto amico di Parisi e Cabibbo, manda una lettera inorridito in cui spiega che non è assolutamente vero e, anzi, si sta parlando di "stellar luminaries". Vabbè, chiunque di fronte alla levata di scudi da premi Nobel e da tutto il mondo della ricerca internazionale avrebbe detto: beh certo... son brava...ho anche presentato Sanremo... ma forse in effetti la Teoria dei Campi non è il mio pane.

Lei no. Risponde (in modo delirante) a Sheldon Glashow. Con una argomentazione a dir poco splendida: "se Maiani e i suoi amici sono, come Lei dice, luminari stellari stimatissimi in tutto il mondo, perché non hanno mai vinto il premio Nobel ?"
Per chi non fosse del campo, di Italiani che hanno vinto il Nobel per la fisica ce ne sono quattro: Guglielmo Marconi, Enrico Fermi, Emilio Segrè, Carlo Rubbia. E' inutile far notare come l'argomentazione tirata fuori varrebbe altresì per nomi talmente importanti sia italiani (la signora Carlucci intende quindi che Majorana o Pontecorvo non siano "stellar luminaries"? Jona-Lasinio?) sia mondiali (il primo nome che viene in mente è Madame Wu, ma la lista sarebbe infinita) da renderla davvero una barzelletta.

Ma secondo me la parte più divertente dell'intera questione è un'altra. L'unico fisico italiano premio Nobel per la Fisica vivente (Carlo Rubbia) fu cacciato dal governo di centro destra dalla presidenza dell'ENEA, perché aveva criticato la politica del governo sulla ricerca.
Storico l'attacco mossogli da Claudio Regis (un elettricista non laureato in area Lega), in cui ne critica le compotenze tecniche.

E' che la Carlucci vuole solo il meglio per la ricerca italiana... non bastano vincitori della Medaglia Dirac... non bastano premi Nobel. Vedremo di fare il possibile per riesumare Galileo.

Clientelismo

Quando si scrive un Blog ci sono sottili linee da non oltrepassare. Alcuni argomenti sono troppo condivisi (per richiamare il sottotitolo del mio Blog) per essere interessanti. Come scrivere un post su "La politica estera della Germania Nazista è stata troppo aggressiva". Se nessuno la pensa in modo diverso da te, cosa si puntualizza a fare? Lo scopo non è aver ragione (o dimostrare quanto si è svegli) ma sempre creare un dialogo: non per convincere qualcuno (non mi interessa molto essere maggioranza) ma per migliorare la comprensione di tutti (me compreso) su argomenti che ritengo importanti per la società.

Probabilmente quindi parlare in questo momento di UDEUR su internet non ha senso. Per leggere insulti sull'UDEUR potete andare più o meno su una pagina a caso di Internet. Eviterò quindi di parlare della vicenda giuridica di per se, del conflitto magistratura-politica, della crisi di governo. Cercherò di parlare solo della situazione che è venuta fuori dalle indagini. Come ho già scritto in precedenza le sentenze non servono solo per leggere il verdetto, ma servono per leggere i fatti. Queste fughe di notizie (che colpiscono misteriosamente tutti i casi in cui politici sono implicati) ci da la possibilità, prima della sentenza, di farci un'idea nostra considerando solo i fatti (così come li riporta l'accusa... ma la presenza delle intercettazioni permette di crederli quantomeno verosimili)

Essenzialmente il cuore del problema è che l'UDEUR minacciava la giunta campana di togliere il proprio appoggio se non avesse concesso determinate cariche a determinate persone. Se questa sia o meno concussione (argomento su cui il Campanile, giornale dell'UDEUR, si interroga lungamente con ovvie conclusioni) personalmente proprio non mi interessa. Penso sia molto più interessante l'immagine da Mafia sicula degli anni '40 che viene fuori.

Per chi ancora non lo sapesse, il nucleo della questione è costituito da tre nomine:

1- la nomina a capo dell'Iacp di Benevento (roccaforte UDEUR) di Umberto Del Basso De Caro (DS), contro l'uomo del Campanile. De Caro sa che avrà intorno a lui tutte le strade sbarrate tanto che viene intercettato chiedere "perdono" per la sua nomina ad un luogotenente dell'UDEUR, Carlo Camilleri, con le parole: «Ma io non sono contro Mastella e la sua signora, quando hanno bisogno non devono fare altro che chiamarmi, e di dire "guarda ho bisogno di questa cosa", ci mancherebbe, e io mi metto a disposizione. Contano i fatti, penso di essere più efficiente di tanti suoi iscritti».

2- la posizione del direttore generale dell'ospedale San Sebastiano di Caserta, Luigi Annunziata. Eletto in quota UDEUR passa poi sotto l'ala di Rutelli e si rifiuta di ottemperare a determinate nomine pilotate da Alessandra Lonardo in Mastella: due primari (cardiologia e neurochirurgia) e un direttore tecnico.

Tanto che la signora Mastella appare in questa intercettazione molto "piccata"...
Camilleri: «Mi ha detto (NdR, parlano dell'Annunziata): ma perché ce l'hanno tutti con me? Io sono stato sempre a disposizione».
Lonardo: «Allora ti dice cazzate, perché non è vero. È stato a disposizione di altri, certamente non di noi».
Per poi aggiungere, alla fine della relazione del luogotenente: «Allora, per quanto mi riguarda, lui è un uomo morto».

Fa anche qualcosa di attivo per avvicinare questa morte (politica) annunciata? Secondo gli inquirenti di sicuro non mancano gli sforzi verso quel fine: «[I Coniugi Mastella] ponevano in essere atti idonei a contrastare il direttore generale dell'ospedale San Sebastiano di Caserta, dottor Annunziata, attraverso una interpellanza regionale sottoscritta da numerosi consiglieri regionali in quota Udeur, strumentalmente diretta alla verifica dell'idoneità al ruolo del Dg». Lo stesso Annunziata conferma tutto e sostiene di essere riuscito a sopravvivere solo grazie ad una massima trasparenza che lo ha reso irricattabile.

3- Le prime due questioni avevano scatenato la rabbia dellUDEUR che ora vuole direttamente imporre le proprie nomine. Vanno da Bassolino a reclamare la nomina a direttore dell'ASI (Area di Sviluppo Industriale). Viene fatto un vertice per decidere il nome del candidato da imporre. Il primo candidato è Lucio Lonardo, cugino di Alessandra Lonardo. A questo punto forse si accorgono di stare esagerando e decidono di candidare Luigi Abate. Fanno pressioni su Bassolino in tal senso? Ovviamente non lo so. Ma attualmente Abate è presidente dell'ASI, e da varie intercettazioni si vede come questo era stato deciso da Mastella. Forse è un caso.

A questi tre punti principali si aggiungono decine (!) di intercettazioni riguardanti pressioni su cariche minori. Forzature su sindaci di paesini, consiglieri di comunità montane, giudici. Un'associazione, se non a delinquere, a governare tutto il governabile. Ok, non sappiamo e non ci interessa se questo sia reato. Mastella le considera "normali discussioni sui criteri tipici della politica".

Giusto per chiarezza, non è vero. Ora si può anche credere che si tratti di "intercettazioni ritoccate", come ha fatto intendere nel suo intervento. In tal caso effettivamente saremmo di fronte ad un complotto clamoroso, che coinvolgerebbe decine di persone a tutti i livelli di polizia e magistratura. Ma se questo non è il caso (e personalmente sono molto ostile ai complotti) non si può considerare i fatti "normali discussioni". Sono forse normali (nel senso di "comuni") in Italia, ma come si può considerare normale dichiarare un DG "uomo morto" perchè non ha accettato le nomine ai posti di primario imposte dall'alto? Ammettiamo anche per un istante che i Mastella non abbiano fatto niente per punirlo. E' ugualmente scandaloso che la nomina di un primario venga richiesta dalla politica. E' ugualmente scandaloso che un rifiuto a tale richiesta scateni quella rabbia, come se si trattasse di una cosa normale e dovuta.

La nomina di un primario, in teoria, non è politica. E' una nomina tecnica, per meriti, numero di pubblicazioni scientifiche scritte, titoli. Dov'è finita la meritocrazia? E il suo collega che sarebbe stato ingiustamente silurato? E i pazienti che si troveranno a essere curati in un reparto a capo del quale non è stato messo il miglior candidato? Non si tratta di un reato senza vittime, il senso di frustrazione quando si viene superati ingiustamente può rovinare la vita. Dobbiamo rassegnarci al fatto che siamo solo dei coglioni se vogliamo farcela solo con le nostre forze, se sosteniamo di non aver bisogno di raccomandazioni? E' veramente questa la migliore Italia?

I have a dream. Io non sogno una classe politica migliore. Io sogno un popolo Italiano migliore che non riesca neanche ad immaginare di votare una persona che è disposta ad azioni, legali o illegali che siano, che rovinano la nazione in cambio di consenso. Basta. Se in Campania non c'è di meglio da votare, capisco qualsiasi forma di protesta. Se un numero sufficiente di persone lo chiede, forse un giorno un'alternativa sarà anche possibile. Per il consenso i politici son disposti a tutto forse anche, addirittura, ad essere onesti.