Sì, è vero...

... non amo la Carlucci. Per quanto sembri difficile, anche nel panorama politico Italiano, la nostra On. Gabriella Carlucci riesce a spiccare in termini negativi. Oramai seguo il suo blog quotidianamente: così come sono un avido consumatore di trash movie e comicità involontaria, anche il suo blog è diventato un appuntamento fisso. Pietosismi vari, errori grammaticali, errori logici... da non perdere. Ma in questi giorni ha fatto di più.

Dopo aver dimostrato di non conoscere il metodo scientifico, attaccando Maiani sulla sua reale conoscenza della Teoria dei Campi, dopo aver dimostrato di non conoscere la matematica, cercando di convincere con banali errori di aritmetica che scaricare è più costoso di comprare, ora sembra dimostrare di essere quello che tutti avevano sospettato: una marionetta in mano ad altri.

Premessa storica: Gabriella Carlucci ha "scritto" una proposta di legge su internet (pazzesca), che vincolerebbe tutti gli utenti a "firmarsi", un divieto all'anonimato. Non mi soffermerò sulla totale irrealizzabilità tecnica della legge (e sulle pesanti ripercussioni internazionali se passasse), quanto piuttosto sulle motivazioni (ufficiali e ufficiose). Per rispondere alle critiche di chi faceva notare come la proposta di legge "sembri" scritta dai comitati antipirateria, la Carlucci ha scritto il solito post melenso (che potete leggere qui) per spiegare che il reale motivo è, come al solito, la salvaguardia dei nostri bambini. Qualcuno pensi ai bambini! (cit.) Il diritto d'autore non c'entra nulla, non è assolutamente collegato! Le lobby produttrici di contenuti audiovisive non hanno nulla a che vedere con questa legge!

Riporta anche il disegno di legge, in .doc, sul suo sito. Come (voi, lei no) sapete, i .doc salvano l'autore. Chi è l'autore secondo voi? Aspettate, non scaricate il file ancora! Pensiamoci su prima...

Non ci può essere che una risposta: un disegno di legge è scritto, sicuramente, da chi lo propone. Il potere di proporre un disegno di legge ad un parlamentare gli viene assegnato con il voto. Un cittadino comune, per proporre un disegno di legge, deve ottenere le firme, un parlamentare no, ha il diritto di proporre tutto quello che gli viene in mente. Nessuno, sicuramente, potrebbe cedere tale diritto ad un terzo, sarebbe gravissimo.

E invece... invece l'autore del file è Davide Rossi. Presidente di Univideo (il file .doc fortunatamente salva anche la Compagnia a cui era intestato Word, quindi non ci sono possibilità di omonimia). Sì, l'Unione Italiana Editori Audiovisivi ha il potere di proporre leggi in parlamento. Non ha neanche avuto la decenza di scriverlo lei. O di rifinirlo. Anche l'ultima modifica è di un tal Giovanni. L'avrà letto? Non è dato saperlo.

Verrebbe da chiedersi perché Davide Rossi non si è messo a raccogliere firme per strada se voleva proporre quella legge in parlamento. O forse è una regola generale valida per tutti? Posso mandare anche io le mie proposte di legge alla Carlucci perché le proponga in parlamento? O tale diritto si ottiene solo quando si è a capo di un potente oligopolio commerciale che gestisce un certo mercato in modo evidentemente monopolistico?

Bisognerebbe chiedersi anche a questo punto perché pochi sanno qualcosa di questa storia, far notare che in altri paesi ministri e capi di governo sono stati cacciati per meno... ma non vale la pena di riscriverlo ogni volta, dopo un po' c'è una certa rassegnazione.