Che imperdonabile disattenzione...

Spesso leggendo determinate proposte di legge vien voglia di credere che siamo governati da persone poco furbe. Alle volte si leggono interviste che fanno sussultare sulla sedia. Come può un politico pensare una cosa simile? Come può essere così poco arguto?

Se anche la vostra mente sta andando in questa direzione, magari con un sorrisetto in mente se non sul volto, metto subito un freno. State peccando di presunzione. Sottovalutate (sopravvalutate?) chi ci governa. Pensate veramente che una classe politica che governa l'Italia con continuità da 16 anni (o 60 se consideriamo in senso più ampio l'insieme "classe politica") consideri sensato l'ultimo decreto sicurezza? Chiaramente no (forse una sparuta minoranza). Si leggono sui principali giornali colonne di commentatori che spaziano, a seconda dei politici di riferimento, dal "giusto giro di vite" al "proposta insensata, aumenta rischi e non è quello che serve". Che senso ha come discussione?

Non si può discutere della bontà o meno dell'attuale decreto sicurezza se non dopo una previa definizione di obbiettivi: qual'è lo scopo reale del decreto? Eliminiamo subito l'ipotesi che serva per ridurre l'ondata di reati, per un semplice motivo: i reati non sono aumentati (sono anzi in diminuzione in quasi tutte le categorie). Non esiste alcuna emergenza stupri (molti meno del 2005) ed è solo la percezione dei reati ad essere aumentata in modo incredibilmente alto rispetto ai reati stessi*. Non è quindi lecito immaginare che sia stata una manovra pensata per ridurre un'ondata che non c'è mai stata. A meno di credere che i nostri politici siano pazzi o visionari. O forse non sanno che i reati non stanno aumentando? No, ne sono ben coscienti.

*Per chiarirsi, in Italia avvengono circa 74000 stupri l'anno, 200 al giorno, con continuità per quanto riguarda gli ultimi dieci anni. Normalmente vengono riportati sui giornali solo i casi più eclatanti e particolari, 1-2 al mese. Se da un giorno all'altro i giornali iniziano a riportare 1-2 stupri al giorno, naturalmente il lettore percepisce un'emergenza stupri. Il numero di stupri riportati sui giornali ha qualcosa a che vedere con il numero di stupri effettivo? Naturalmente no. Potrebbero riportarne anche 100 al giorno. 200. Quanti riportarne è una scelta editoriale, non è collegato al numero di stupri. Scelta dell'editore.



Bisogna allora credere che i motivi siano altri? Quali potrebbero essere? Potrebbe essere che si vuole aumentare la tensione sociale per creare una fittizia domanda di sicurezza? Sembra quasi troppo banale. Siamo forse ad uno stadio successivo.

Vediamo la norma più incredibile di quest'ultimo decreto, le famose "ronde". Norma immediatamente contestata da tutti: polizia, carabinieri, magistrati. Qualsiasi figura professionale attivamente interessata al controllo del territorio sostiene che non vi siano vantaggi e che i pericoli siano incredibilmente alti.

Viene in mente un altro periodo storico in cui persone interessate al controllo della nazione avevano dato il permesso a squadre di volontari di compiere il lavoro della polizia e occuparsi degli sgomberi nelle fabbriche. All'epoca lo spauracchio erano i comunisti. Con il senno di poi i motivi erano palesi e molteplici: formarsi una basa solida e inquadrata, incrementare la tensione dando l'illusione ai cittadini di poter fare qualcosa e contemporaneamente declassando in questo modo la sovranità dello stato: la giustizia non viene più imposta dall'alto dallo stato ma dal cittadino per volontà della politica.

Allora le squadre erano una base per costruire una dittatura esplicita. Oggi non ce ne sarebbe più bisogno, più comoda e meno rischiosa una dittatura silenziosa e continua, mascherata da democrazia per non alimentare ribellioni.

Che classe politica sciocca, non hanno pensato che questa norma invece di incrementare la sicurezza rendeva più debole il controllo della popolazione sulla classe politica! Che disattenzione! Ma daltronde basta guardarli in faccia per notare come siano poco furbi e ridere compiaciuti della nostra superiore intelligenza e arguzia.