Ebbene sì, non ho rispettato i miei impegni per questo Blog. Sigh. Avevo detto: parlerò di politica, società e storia d'Italia. Poi ho invece derivato sull'Energia: dopotutto è un tema collegato. Ora con questo post il blog continua la leggera deriva scientifico-ambientalista. Vabbè, vedrò di rientrare nei ranghi al più presto, non che di politica e società non ci sia da parlare in questo momento!
Comunque, quello che mi ha smosso dal mio torpore e mi ha costretto nuovamente a scrivere è stata questa notizia, l'ultima di una lunga serie sull'argomento. Francia, Inghilterra. Anche in Italia i gruppi Verdi non hanno ovviamente fatto mancare le interrogazioni parlamentari al fine di regolare il Wi-Fi.
Nelle discussioni sull'argomento si nota da più parti un dualismo scienza-ambiente, come se fossero cose da conciliare. Come si può parlare di ambiente senza usare il linguaggio della scienza? Ovviamente la difesa dell'ambiente non richiede solo basi scientifiche e non viene fatta solo da scienziati. Ci sono anche responsabilità politiche, ad esempio nelle scelte da fare e nelle priorità da dare ai vari problemi. E ovviamente responsabilità sociali nell'attuare determinati cambiamenti nel proprio stile di vita.
Fa parte delle scelte politiche ad esempio sino a che punto applicare il Principio di Prudenza che regola tutte queste discussioni: gli studi non trovano correlazioni tra Radiazioni Elettro Magnetiche (R.E.M.) non ionizzanti e tumori. Questo non ci garantisce non facciano male, noi per prudenza non ci fidiamo e per questo valutiamo il problema secondo un Principio genericamente razionale: meno radiazioni prendiamo meglio è. Giusto (più o meno). Visto che però non si può fare a meno dell'elettricità, come scegliere il livello di "soglia" per le radiazioni consentite?
Il metodo usato dalla legislazione di quasi tutto il mondo per quantificare le radiazioni sono i V/m, che è una misura del campo elettrico (o equivalentemente i microTesla, che misurano il campo magnetico). La legge sull'elettrosmog Italiana (molto restrittiva rispetto alla media Europea) dice che non ci possono sottoporre a campi maggiori ai 6 V/m.
L'onda però, come i cerchi fatti da un sasso in uno stagno, tende a svanire con la distanza. E qui sta il primo problema. Se devo costruire un'emettitore, tale limite è chiaro: devo metterlo in un posto tale che non ci siano persone nel raggio in cui la potenza delle onde emesse è superiore a 6V/m. Ma se devo costruire un elettrodomestico, come faccio a sapere a che distanza si metterà la persona da quell'elettrodomestico? E difatti non lo so. Il motivo per cui nelle istruzioni dei cellulari c'è scritto: "si consiglia di telefonare con il cellulare posto a 1 metro di distanza" è perchè per quella distanza siamo ampiamente sotto la soglia di legge (intorno a 1 V/m), ma non è vero per tutte le distanze.
Ribadisco, per non sembrare catastrofista. Il limite di legge è molto rigoroso. Anche con il cellulare attaccato alle orecchie e un campo elettrico nel cervello risultante di 60 V/m, siamo ampiamente al di sotto di tutti gli studi scientifici sull'argomento, che per ora non hanno trovato nessuna correlazione tra tumori e sino a valori centinaia di volte superiori a quelli di legge.
Arriviamo finalmente al Wi-Fi. Il campo elettrico prodotto da una base Wi-Fi è, a parità di distanza, circa un decimo di quello prodotto da un cellulare. Non solo. Tipicamente la distanza a cui ci mettiamo da questo è decisamente inferiore: mentre il cellulare lo abbiamo all'orecchio, difficilmente siamo a meno di un metro dalla base Wi-Fi.
E qui si vede il vero succo del discorso. Esistono tecnologie, come il Wi-Max, che permetterebbero di sostituire con apparecchiature simili al Wi-Fi anche i telefonini cellulari, risparmiandoci radiazioni (che comunque probabilmente non fanno male). Oltre alla possibilità di usare un'unica emissione per tutte le informazioni (TV, comunicazione, internet) , eliminando il far west attualmente vigente. Perché un gruppo parlamentare Italiano deve andare a chiedere al proprio governo di stare attenti al Wi-Fi, causando una tipica ondata di panico che causa danni sicuri invece di agire in modo scientifico e tentare di favorire reti a bassa emissione?
E così mi riallaccio all'articolo che aveva dato origine al post: l'effetto nocebo, il contrario del placebo, causa danni dimostrati. Oltre ai bibliotecari di cui sopra, tempo fa ci fù il caso ben più grave della signora Debbie Bird, inglese, che si reputava "allergica" ai campi elettromagnetici, tanto da non poter vivere in città. E non è la sola, sempre più persone si reputano elettrosensibili, fondano organizzazioni. Fortunatamente sono stati da tempo dimostrati effetti psicosomatici con semplici test (ad esempio mettendo un apparecchio spento ma "apparentemente acceso" nelle vicinanze del soggetto si hanno gli stessi sintomi), ma i sintomi non sono meno gravi e nonostante i test il numero di persone "colpite" aumenta. Debbie Bird si riempiva di macchie rosse e dolorose quando pensava di essere posta vicino ad un campo elettromagnetico. Non sarebbe il caso che almeno i politici ci stiano attenti prima di diffondere il panico, pensando in modo scientifico (e non in termini di voti guadagnati sulla paura) alla nostra salute psicofisica?
Un ultimo appunto, e finisco davvero. Ho prima detto: "Giusto applicare il Principio di Prudenza". In realtà, è vero solo in parte. Sarei daccordo al 100% se non ci fossero ancora studi sufficienti sul fenomeno. Se fossero questioni poco note. In realtà attualmente sulla faccenda i dati sono molto chiari, anche a intensità migliaia di volte quelle vietate per legge non ci sono effetti di sorta. La IARC classifica le R.E.M. al terzo livello (su quattro) tra le possibili cause di cancro, che è essenzialmente il più basso. Per capirsi, dei circa mille possibili agenti considerati ne è stato messo solo uno (il caprolattame, un composto chimico) nel quarto e ultimo livello. Se le R.E.M. avessero qualche influenza sui tumori, stiamo parlando di numeri tra un caso ogni due anni e due casi all'anno in Italia.
Il Principio di Prudenza deve man mano scemare con l'aumento della sicurezza scientifica, altrimenti diventa un Principio della Paura Irrazionale. Ci sono proposte di legge dei Verdi (da questo Blog sembrerebbe che io abbia un odio mortale nei loro confronti, vi assicuro che non sono la forza politica che mi sta più antipatica) per diminuire il limite di un fattore 300, sino a 0.02 V/m. Per fare quest'adattamento, solo per i tralicci elettrici, sarebbero richiesti investimenti di circa 100 miliardi di Euro. Quante vite si potrebbero salvare sicuramente con 100 miliardi di Euro, invece delle "massimo due" delle R.E.M.? Perchè non spendere una minima parte di quei soldi in ricerca sulle energie alternative (che quest'anno ha subito ulteriori tagli) o per potenziare la nostra rete di trasporto pubblico, considerando che invece l'inquinamento atmosferico è sicuramente e dimostratamente cancerogeno?
Wi-Fi e inquinamento elettromagnetico
Pubblicato da
Emanuele
alle
12/12/2007 03:49:00 PM
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7 commenti:
Gran bel post. Concordo in pieno.
Se ti interessa ancora ho dato una risposta al tuo commento nel "recupero" mettendo qualche cifra. Purtroppo però non ho trovato molte fonti interessanti.
Gran bel Post ...
vedo che la industria dell atelefonia ed elettronica in generale ha in te un gran sostenitore ... spero non finanziato ...!
vai a vedere www.bioinitiative.org
per avere una idea precisa e dettagliata della 'verità "indipendente" '.
Indipendente da chi ? a te la risposta !
Giorgio
Son contento di avere finalmente un commento che non concorda con me :)
Purtroppo il tono un po' "cospirazionista" rende difficile la discussione: se si parte sospettando che chi non è daccordo è stato pagato da altri solitamente il dialogo ne risente.
Provo a chiarire un paio di punti.
1- Non ho mai scritto che le REM non fanno male. Ho scritto che probabilmente non fanno male, visto che questo è il parere di quasi tutti i principali organi nazionali e sovranazionali, come è segnalato anche dal sito che hai linkato. Semmai quello che provavo a fare è stimare quanto potrebbero far male.
2- Nel sito linkato vi sono moltissime informazioni, alcune molto interessanti. Non mi è ovviamente possibile leggerle tutte, ho pertanto letto solo l'articolo sulla Leucemia Infantile, di cui conosco meglio i dati. Onestamente qualitativamente non lo giudico un buon articolo, se vuoi possiamo parlarne. L'ho trovato molto forzato (come molti articoli medici, ma alcuni più di altri) a spingere i numeri nella direzione voluta.
Di studi su internet o anche sulle varie pubblicazioni se ne trovano moltissimi, non sono strettamente del campo e non posso perdere giornate a leggere sull'argomento, mi devo fidare di qualcuno che tiri le somme. La IARC, che è iperselettiva e catastrofista su quasi tutto, è un buon inizio.
Un ultimo appunto e poi finisco davvero. Il mio non era un post sui danni da REM. Il senso del post era invece di confrontare diverse fonti di REM: se usi il cellulare (o ancora peggio il cordless o il phon) non puoi preoccuparti di un impianto wi-fi, non ha senso, e questo amerei fosse chiaro alle nostre istituzioni prima di allarmare la popolazione.
Ieri ho installato il wi-fi in casa e stamani mi sono svegliato con il mal di testa...
Non credo che sia colpa del wi-fi, ma dell'arrosto con patate e il gelato che ho mangiato subito dopo, considerando anche che meno di 3 ore dopo già dormivo.
Sono però convinto che i campi elettromagnetici facciano male, a che potenza e livello questo è tutto da stabilire.
Il mio dubbio, da ignorante, è se possano prima di tutto sommarsi tra loro, ovvero, se in camera ho il router wi-fi, il pc, il cordless, tv, decoder, dvd, stampante, ecc. il tutto a 1m dalla mia postazione al pc e a 2m da dove dormo può crearmi problemi?
Non parlo necessariamente di tumori o sterilità, ma anche di un semplice mal di testa dovuto da un sonno non tranquillo, lo stesso effetto che si può avere dal vivere a pochi metri da un inquinamento acustico notturno (bar, locali, ecc.)
Che ne pensate??
ciao a tutti avete mai sentito parlare di ELETTROSENSIBILITA’?
VORREI RACCONTARVI LA MIA STORIA anche se mi è doloroso anche solo ricordarla.Mi chiamo M. ed ho 40 anni, vivo a roma in un bel quartiere… Tutto è iniziato all’incirca nel 2003 o forse anche prima, diciamo nel momento in cui comprai il primo cellulare di una certa marca...notai che usandolo avevo delle fitte alla testa che cessavano nel momento in cui chiudevo la comunicazione, cambiai marca di telefono e la cosa smise, ma era solo l’inizio. Dopo poco tempo cominciai a sentire le stesse fitte anche se qualcuno nelle vicinanze usava quella marca di telefono e cessavano solo se mi allontanavo di corsa quanto più possibile,ma a volte (ad esempio in ufficio) scappare non era possibile. Di lì a breve gli stimoli erano pressochè continui, o arrivavano da qualcuno al cellulare o per strada dai ripetitori che anche se non erano visibili poi scoprivo che erano proprio lì dove li sentivo. I sintomi erano non più solo fitte in testa ma anche sensazione di stordimento e intontimento incapacità di muovermi perchè le gambe erano pesantissime e non riuscivo a mantenere una direzione nel camminare, mi girava la testa e la sensazione di nausea era insostenibile e così come i sintomi arrivavano in pochi secondi,velocemente scomparivano se ero in grado di allontanarmi dalla fonte. Pensai di essere pazza o di avere un tumore in testa. Nessun medico riscontrava però in me problemi con il labirinto, le analisi erano normalissime e in testa non avevo nulla. Ero in salute ma non riuscivo più a guidare, a dormire in camera da letto (dovevo stendermi sul pavimento del bagno) ed in ufficio stavo malissimo.
I guai non finirono lì, abitavo da sola già da qualche tempo perchè mi ero separata e a volte avevo difficoltà anche a fare la spesa perchè non potevo entrare nei negozi a causa dei malesseri che si manifestavano se c’era qualcuno dentro con il cellulare anche non in uso, nei supermercati neanche a parlarne, e dovevo dire addio anche a ristoranti locali pubblici di ogni tipo, potevo azzardarmi ad andare solo in luoghi con spazi all’aperto ma non direttamente esposti a ripetitori. Le amiche mi “hanno mollato” ero diventata un peso, mia madre non mi credeva,pensava ad una depressione, ero orfana di padre e anche in ufficio mi guardavano strana o mi consideravano una "rompiscatole" perchè chiedevo, in base alla 626, una rilevazione di campi elettromagnetici. Venni spostata di sede sul lavoro. La stanza (open space con altri colleghi con tanto di almeno 2 cellulari a testa) che mi assegnarono nella nuova sede aveva la finestra di fronte al ripetitore più grande di roma.
Cercai di evitare di stare in quella stanza in tutti i modi (l’edificio era di ben sei piani) ma nessuno mi ha aiutato. Piano piano sono stata isolata, le competenze mi sono state tolte ma comunque non ce la facevo fisicamente a lavorare in quelle condizioni. Chiesi di parlare con il medico legale competente, il quale capì le mie ragioni e in via precauzionale consigliò una verifica dei cem nelle varie sedi ed un mio trasferimento in quella meno esposta. Almeno così mi disse che avrebbe fatto parlando con il datore di lavoro.
Inutile a dirsi, di questa lettera non si è mai saputo nulla, ed io sono stata umiliata dal personale dell’ufficio della 626 in tutti i modi. Non potendo cambiare ufficio decisi almeno di cambiare casa
Premetto che avevo fatto fare delle rilevazioni di campi elettromagnetici in casa e avevo verificato che effettivamente dove sentivo fastidi il campo c’era (anche se basso) e dove stavo bene no.
Questo mi ha confermato che, a causa di anni passati in zone vicine ad antenne mi ero fortemente sensibilizzata, quasi diventata “allergica”. Potete immaginare cosa abbia significato vendere e ricomprare casa da sola ed in quelle condizioni di salute. La nuova casa la feci schermare con tutti gli accorgimenti possibili, scoprendo poi che avrei ottenuto solo risultati parziali, cioè una lieve diminuzione di campo elettromagnetico a fronte di ingenti spese.
Ero disperata, finalmente tramite il centro ricerca sui cem dell’istituto superiore della sanità e poi successivamente tramite il centro studi della clinica neurologica del policlinico, mi misi in contatto con gli elettrosensibili (www.elettrosensibili.it) e cominciai ad avere le prove che non ero pazza e soprattutto la sola con questi problemi!
Anche se tutti gli esami del sangue, le prove di funzionalità celebrale, visite neurologiche e psichiatriche effettuate su di me erano normalissime, io stavo male.
L’aiuto dell’associazione tutta è stato importantissimo e spero che andremo avanti e vinceremo anche dal punto di vista normativo/legale, dato che nessuno fino ad ora ha interesse a riconoscere che almeno su una certa percentuale della popolazione i campi elettromagnetici (antenne radio-tv-ripetitori di telefonia mobile – cellulari e pericolosissimi sistemi wireless -senza fili-)provocano già effetti dannosi.
Nel frattempo ho iniziato una storia d’amore e anche questo è stato molto importante anche perchè lui è un collega e mi sta vicino anche nei momenti più difficili al lavoro.
Per quello che riguarda il trasferimento dopo ben 3 anni e arrivando quasi alle mani, con un dirigente che ha preso a spintonate il mio compagno, finalmente me lo hanno conceduto, purchè non sollevassi il problema dei cem e naturalmente non per il servizio che avevo scelto, dove ero stata richiesta, adatto alla mia formazione e collocato al piano terra, ma al terzo piano ed a fare un lavoro non attinente alle mie mansioni (sono quadro) ma almeno sto un po’ meglio.
I miei progetti ora sono quelli di tutelarmi per il futuro attraverso certificati e documentazione idonea a salvaguardare la mia salute.
Forse cambierò nuovamente casa, ma è una valutazione che devo fare con molta calma. Forse vorrei anche un figlio dato che ho 40 anni e non tanto tempo per pensarci ancora, ma quello che mi chiedo è: "ce la farò fisicamente ad accudirlo?" " "erediterà la mia sensibilità ai campi elettromagnetici?" "che vita lo/a aspetta? In un ambiente sempre più inquinato da tutti i punti di vista e dove gli interessi economici portano le persone a nascondere i reali effetti sulla salute delle varie tecnologie"
E poi devo trovare ancora il modo di dimenticare quello che ho subito, le umiliazioni e l’indifferenza e l’ignoranza di chi non si chiede come mai si affannano tutti a dire che i campi elettromagnetici non fanno male e che quello che è successo ai bambini che abitavano a cesano non è collegabile con le antenne del vaticano.
SIAMO DISPOSTI A STARE MALE PER NON BOICOTTARE QUESTO SISTEMA DI TRASMISSIONE DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI?
PERCHE’ NON REGOLAMENTARE TUTTO E METTERE I RIPETITORI SOLO DOVE SERVONO E LONTANI DALLE CASE?
ANCHE L’EFFETTO OMBRELLO CHE TUTTI DECANTANO, ORMAI NON FUNZIONA PIU’, PERCHE’ I CEM SONO OVUNQUE ED IL LORO EFFETTO SI SOMMA E RIMBALZA SUL CEMENTO ARMATO DEI PALAZZI VICINI.
SPERO CHE CHI MI LEGGE CAPISCA CHE ABBIAMO UN PROBLEMA CHE POTREBBE TOCCARE CHIUNQUE DI NOI E CHE TUTTI INSIEME DBBIAMO RISOLVERE
Mi spiace per il tuo problema, che sicuramente tu vivi come problema reale e fisico.
Purtroppo non credo nell'elettrosensibilità. Essendo qui in un blog, e non nel mondo reale, la risposta suona un po' dura, ma è quello che penso: le uniche evidenze sperimentali di Elettrosensibilità sono su articoli scritti su riviste prive di meccanismi di referee, mentre molti articoli mostrano come, in molti casi, si tratta di problematiche di tipo psicosomatico.
Spero capirai che, a distanza, questa conversazione non può portare a più di questo: io non posso convincerti (nè ci proverei, non è la mia competenza) di una cosa e viceversa tu difficilmente puoi convincere me con la tua sola esperienza personale (ovviamente sono disponibilissimo ad accettare di leggere qualsiasi articolo tu vorrai che sia stato sottoposto al vaglio di una qualche rivista scientifica).
In bocca al lupo per il futuro e in particolare per il tuo problema.
ognuno ha le sue opinioni.
capisco anche che l'idea che esista l'elettrosensibilità spaventi. Comunque ti faccio presente che gli studi che stanno conducendo ultimamente portano a delle evidenze scientifiche diverse da quelle di prima. In ogni caso penso che ne potremo riparlare tra qualche anno con maggiori prove scientifiche e statistiche. Credo che però nel dubbio, ognuno di noi debba essere cauto perchè il troppo è sempre negativo in tutto. Grazie in ogni caso per questo confronto.
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