Sentenze

Solo una postilla. Personalmente ho deciso, come ho già scritto, di fidarmi delle sentenze. Mi fido delle sentenze perchè a qualcosa si deve pur credere, e il processo è comunque la forma di analisi della verità più controllata e protetta da infiltrazioni. Ma anche le sentenze vanno lette a fondo. Non i singoli passi o libere interpretazioni che riportano questo o quel giornalista. Nei limiti del ragionevole e del tempo disponibile, bisogna leggerne il più possibile. Perchè il risultato del processo non significa niente, se mi devo fare un'idea della statura morale di una persona.

Paolo Borsellino aveva parlato sull'argomento pochi anni prima di essere ucciso.

Alle sue parole aggiungo solo che oltre ai crimini non "rilevati" o non provati dalla magistratura, ci sono anche i fatti che vengono fuori dal processo che non costituiscono reato ma vanno comunque contro il mio senso della morale e quindi influenzano la percezione che ho di quella persona. E viceversa, ci sono fatti che costituiscono reato ma non inficiano la mia opinione sul condannato.

Il risultato del processo Austriaco a Mazzini era indubbiamente esatto nel definirlo colpevole di organizzazione di bande armate a scopi rivoluzionari, ma questo non inficia la mia opinione di Mazzini. Viceversa un processo che testimonia che X è amico di Y, che non è reato chiunque siano X e Y, può mutare drasticamente il mio giudizio su entrambi. Un conto sono i fatti che vengono evidenziati dal dibattimento, un conto è il giudizio di questi che il giudice dà attraverso la griglia (oggettiva) della legge italiana e io attraverso una mia griglia (soggettiva) morale di riferimento.

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